Il numero di visitatori elencati rappresenta ciò che è stato riportato e registrato per questo film a partire dalla data di uscita.
Giovanni Veronesi
Laura Chiatti
Massimo Ceccherini
Davide Marotta
Flavio Insinna
Dall’1.1.2013, tutti i film proiettati pubblicamente nei cinematografi sono classificati per categorie d’età dalla "Commissione svizzera del film e della tutela dei giovani". L’età indicata ("Permesso a partire da") esprime il fatto che, a partire da quell’età, la visione del film non dovrebbe comportare alcun danno per un bambino/giovane. Un bambino/giovane che ha raggiunto tale età può dunque vedere il film da solo. Se egli è accompagnato da una persona detentrice dell’autorità parentale, tale soglia d’età può essere ridotta al massimo di due anni (ad esempio, "permesso a partire da 10 anni" significa che l’interessato che ha raggiunto tale soglia d’età potrà accedere da solo alla visione, mentre un interessato che ha raggiunto gli 8 anni d’età potrà accedervi solo se accompagnato da una persona detentrice dell’autorità parentale.
"Consigliato a partire da" significa che un bambino/giovane è in grado comprendere il contenuto del film a partire da quell’età.
Ulteriori informazioni all’indirizzo: filmrating.ch
CONTENUTO
Umberto è un ingegnere che ha tentato una rapina in banca ed è stato colto con le mani nel sacco. Per questo sta scontando oltre tre anni di pena nel carcere di Ventotene, ma può frequentare la biblioteca locale e girare film educativi insieme ai compagni di sventura e al direttore della prigione. Durante la proiezione del suo ultimo film Umberto incontra Morgana, una bella insegnante di ballo che lo scambia per un operatore culturale e pare interessata a frequentarlo. Umberto dunque alimenta l'equivoco e inizia ad inventarsi mille occasioni per sgattaiolare fuori di prigione, nonostante il rientro obbligato a mezzanotte, come un moderno Cenerentolo.
Alla sua dodicesima regia, Leonardo Pieraccioni tenta di proporre una commedia di maggiore complessità narrativa e registica, ma il risultato è un guazzabuglio via via sempre più improbabile che sostituisce al candore naif de I laureati e de Il ciclone con i cliché da film "di Natale" (nonostante la storia sia ambientata d'estate).
Purtroppo l'effetto non è comico ma goffo e impacciato, e crea più disagio e imbarazzo che risate. Alcuni interpreti - Sergio Friscia nei panni di un carcerato siciliano, Lorena Cesarini in quelli della figlia del direttore del carcere e Davide Marotta nel ruolo di Arnaldino, l'addetto alla biblioteca con un animo da James Bond intrappolato in un fisico bonsai - gestiscono bene lo spazio loro assegnato, e la regia di Pieraccioni ha qualche momento felice che denota una certa voglia di avventurarsi su territori inesplorati, ma la sceneggiatura lascia a desiderare e fa rimpiangere la vis comica degli esordi del regista toscano che omaggiava l'umorismo pungente e goliardico di Mario Monicelli.
Solo verso la fine del film si intuisce quale strada avrebbe potuto percorrere Pieraccioni per tornare alle sue radici e ad un argomento veramente personale, ed è il momento in cui Umberto dichiara la sua inadeguatezza alla figlia nata da un precedente matrimonio (che si chiama Martina, come la figlia del regista-autore) e la prega di perdonargli il suo essere imperfetto. In quel rapporto c'era una storia tenera e potenzialmente divertente, pur nel suo pathos sotteso.
IMMAGINI
© Morandini Film Distribution