Il numero di visitatori elencati rappresenta ciò che è stato riportato e registrato per questo film a partire dalla data di uscita.
Leonardo Pieraccioni
Serena Autieri
Chiara Mastalli
Marianna Di Martino
Dall’1.1.2013, tutti i film proiettati pubblicamente nei cinematografi sono classificati per categorie d’età dalla "Commissione svizzera del film e della tutela dei giovani". L’età indicata ("Permesso a partire da") esprime il fatto che, a partire da quell’età, la visione del film non dovrebbe comportare alcun danno per un bambino/giovane. Un bambino/giovane che ha raggiunto tale età può dunque vedere il film da solo. Se egli è accompagnato da una persona detentrice dell’autorità parentale, tale soglia d’età può essere ridotta al massimo di due anni (ad esempio, "permesso a partire da 10 anni" significa che l’interessato che ha raggiunto tale soglia d’età potrà accedere da solo alla visione, mentre un interessato che ha raggiunto gli 8 anni d’età potrà accedervi solo se accompagnato da una persona detentrice dell’autorità parentale.
"Consigliato a partire da" significa che un bambino/giovane è in grado comprendere il contenuto del film a partire da quell’età.
Ulteriori informazioni all’indirizzo: filmrating.ch
CONTENUTO
Arnaldo Naldi ha 45 anni, una bella moglie, due figlie gemelle, un lavoro sicuro in banca, una villetta nella quieta provincia italiana. Ma un equivoco spinge la moglie a cacciarlo di casa e Arnaldo, invece di dispiacersi, coglie al volo l'occasione per reinventarsi quella vita che era diventata noiosa e ripetitiva. Dopo aver risposto a un annuncio, si ritrova a condividere un appartamento con quattro studenti universitari, ognuno dei quali ha un "problemone" da risolvere: Camilla non ha detto ai genitori di essere incinta, Marco studia medicina ma non sopporta la vista del sangue, Anna ha perso i contatti con il padre ed Edoardo, mulatto, è fidanzato con una ragazza il cui padre è un razzista conclamato.
Con Un fantastico via vai Leonardo Pieraccioni ci invita al paragone diretto con il suo I laureati, facendo esplicito riferimento a una delle scene più celebri di quell'esordio fortunato. Ma il paragone segna più di un vantaggio per l'originale che oltre ad essere, appunto, originale, aveva la spontaneità e la credibilità dell'esperienza di vita vissuta.
Un fantastico via vai invece dimostra ciò che lo stesso Pieraccioni, nella consueta veste di narratore fuori campo, dichiara: "Nessuno meglio di chi ha vent'anni può farti capire che non ce li hai più".
Pieraccioni non ha più vent'anni e non riesce a raccontare in modo credibile i ventenni di oggi, limitandosi a creare intorno a loro un clima da sitcom e un arredamento da catalogo (ben diverso dalla comica accozzaglia nell'appartamento de I laureati). L'estetica del film è ferma agli anni '80, così come il commento musicale. In questa inverosimiglianza vintage Un fantastico via vai ricorda Universitari di Federico Moccia: e non è un paragone lusinghiero. Per fortuna ci sono il consueto garbo con cui il regista-protagonista tratteggia i suoi personaggi, il tono da favola che fa perdonare (in parte) l'implausibilità dell'insieme, l'assenza di volgarità gratuite. Per fortuna ci sono Maurizio Battista e Marco Marzocca a formare la coppia comica che strappa le uniche risate vere del film.
IMMAGINI
© Morandini Film Distribution